10/01/09

Il Foglio, del furbo Giuliano Ferrara....

Vi invito ad andare a guardare la versione online de Il Foglio, di Giuliano Ferrara: noterete che alcune notizie, e guardacaso quelle più importanti di attualità, non sono usufruibili se non dopo un'iscrizione alla sua testata giornalistica e relativo successivo log-in. Non so a voi, ma credo sia una immensa boiata, non credo sia normale iscriversi e quindi dare comunque una qual forma di apporto o approvazione, ad un canale di informazione che nel bene o nel male difende una certa ideologia propria del suo editore...nel caso Giuliano Ferrara.
Come utilizzano poi i nostri dati dell'iscrizione? Che fine fanno? Rimangono ad ammuffire in un data base o vengono utilizzati per dimostrare l'appoggio del pubblico ad una privatissima eventuale futura campagna del buon Giuliano?? Non voglio assolutamente appoggiare ridicoli aborti di campagna elettorale come la sua ultima fallimentare esperienza ma non voglio neanche rinuncaire alla mia informazione privata, di libero cittadino che vuole confrontare le notizie dei vari quotidiani in internet.
Visto che poi i giornali li finanziamo noi con i nostri pubblici danari, perchè non posso usufruirne LIBERAMENTE anche in rete???
Invito tutti a BOICOTTARE tutto cio' targato GIULIANO FERRARA riguardo alla sua testata giornalistica, credo sia il modo più democratico di comunicare un eventuale e giustificato disappunto per il piccolo ma significativo "ricatto" che fa lui per permettere a noi di mantenere viva la nostra informazione.

10 commenti:

Claudio Giunchi ha detto...

Faccio solo una dozzina delle centinaia di precisazioni che ti meriteresti.
Il giornale online è un estratto del foglio in edicola, messo come forma di pubblicità. Nessuno li obbliga a mettere notizie online.
Il foglio è un giornale privato.
Se vuoi leggere il giornale devi PAGARE in edicola il prezzo del quotidiano oppure PAGARE online l'abbonamento e lo leggi dal pc.
Inserire i tuoi dati senza pagare non genera nulla!
Se poi il tuo caro amico Giuliano decide di mettere le sue notizie gratuite e te le fa leggere è libero di farlo ma ritengo che sia altrettanto libero di fartele pagare se vuole.
Anche perchè i giornalisti che scrivono sul giornale vogliono essere pagato per il loro lavoro...

L'utilizzo di registrazioni per campagna elettorale è una s+-a mentale tanto complessa che mi sfugge totalemente l'eventuale logica del ragionamento...

L'utilizzo dei dati di abbonamento servono principalmente per sapere da chi prendere i SOLDI dell'abbonamento...

Il ricatto poi è bellissimo.. si commenta da solo.
In conclusione:
il medico consiglia maggiori ore di sonno prima di scrivere
:)

Anonimo ha detto...

Claudio questa volta ha ragione.
"Il Foglio" non è l'unico quotidiano che pubblica on-line solo i titoli degli articoli, o brevi anteprime, dopodichè se vuoi leggere il resto o ti abboni o ti vai a comprare il giornale.
La richiesta dei dati personali di solito avviene solo per questo, o eventualmente per mettere in condizione te di commentare, e loro di risalire all'identità di chi commenta, cosa peraltro giustissima.
Se vuoi leggere paghi, punto.
Poi, che non sia giusto pagare per leggere le notizie di un giornale che riceve già milioni di finanziamenti pubblici, è un altro discorso e su questo ti si può pure dare ragione.
Per il resto, come ti ho già scritto su FB, Ferrara è talmente imbecille che si boicotta già da se, tant'è vero che il suo giornale vende pochissime copie, e se dovesse campare con le sole entrate delle vendite e senza finanziamenti, chiuderebbe il giornale domani. Boicottarlo non serve. Quattro pomodori sulla giacca se lo incontri in giro, sarebbero più che sufficienti.

Anonimo ha detto...

E deciditi a fare un blog decente, Cristo Santo! Sti pallini han rotto le palle!

Claudio Giunchi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Claudio Giunchi ha detto...

e porco cane elimina 'sti pallini!

filippo gatti ha detto...

Vorrei leggere il post eliminato da te......

filippo gatti ha detto...

Probabilmente ci saranno altri quotidiani online che richiedono prima di leggere certe notizie una registrazione, però quel giorno che ho scritto la nota ho fatto un giro prima in 3 altri quotidiani, Repubblica, Messaggero e Unità: in nessuno c'era la richiesta di registrazione. Al di la di questo continuo nella mia convinzione che non sia giusto obbligare a fare qualcosa, qualsiasi cosa, prima di accedere ad una fonte di informazione, non mi piace e non lo ritengo etico per chi lavora nel settore.
Rimane inoltre da sapere se i dati che quotidianamente immettiamo nel web possano essere usati in una qualsiasi forma, e credo che rimanga da sapere anche a voi....si va sempre sulla fiducia.
Il fatto di accettare la registrazione è secondo me una forma indiretta di accettare che la stampa in Italia sia regolamentata dall'Albo dei Giornalisti, perdonate se ho sbagliato il termine giusto, cosa che cozza molto con la base dell'informazione, a livello planetario: la libertà. Se appartieni o sei iscritto a qualcosa che comunque limita (o dentro o fuori) comunque include una qualforma di "ricatto". E non è un parolone.
In più, e noto che Uberuomo mi asseconda, il fatto che riceva vergognosamente pubblici finanziamenti dallo Stato dovrebbe minimo essere gia questo garante di accessibilità, visto che senza i MIEI SOLDI lui non camperebbe!
C'è un bellissimo sito, "Romagna .it", che racconta tutto ciò che accade nella nostra regione: non avendo una versione cartacea, e non identificandosi in alcuno schieramento politico, non ho avuto il minimo scrupolo a registrarmi per poter eventualmente commentare le notizie.
Infine ritengo subdolo e, ci ritorno, vagamente ricattatorio il fatto che ti permettano di iniziare a leggere la notizia e poi la tronchino, e per andare avanti devi dare le tue generalità.

Anonimo ha detto...

Se avessi voluto commentare un'articolo, ti saresti dovuto registrare anche sui siti dei quotidiani che hai citato sopra. Giustamente, perchè va bene la libertà, ma poi c'è sempre chi ne abusa, e sarebbe troppo facile per la gente commentare, offendere e diffamare, sapendo di restare anonima ed impunita.
Il tuo discorso della raccolta dei dati è giusto, non si sa mai che fine fanno, si sa anzi che nella maggior parte dei casi, i siti che raccolgono dati personali dagli utenti poi li rivendono a società di marketing, che subito iniziano ad intasarti la casella di posta con spam pubblicitari. Per questo esiste una legge di tutela della privacy, che tra l'altro tu firmi ogni volta che ti registri su un sito, il più delle volte senza leggerla, perchè infinitamente lunga. E' abbastanza ovvio cmq che iscriversi a un sito come "repubblica.it" non è la stessa cosa che iscriversi al sito "cazzofigaculotette.com"... la maggior serietà ed affidabilità di un sito piuttosto che dell'altro, è abbastanza scontata.
Non sono d'accordo quando dici che "la registrazione è una forma di accettare che la stampa sia regolamentata, e cozza contro il principio di libertà".
REGISTRAZIONE non comporta necessariamente REGOLAMENTAZIONE o CENSURA. Intanto perchè chi amministra un qualsiasi sito potrebbe benissimo censurarti anche in mancanza di registrazione. In secondo luogo, torno a ripererti, perchè la registrazione è fondamentalmente una giusta e sacrosanta assunzione di responsabilità di chi scrive. Ti registri perchè se commenti o scrivi qualsiasi cosa, te ne assumi ogni responsabilità, come è giusto che sia. Altrimenti chiunque potrebbe entrare, diffamare chiunque, diffondere false informazioni, quindi creare intenzionalmente danno a qualcuno, e restare impunito. Troppa libertà fa male, quanto meno sul web.
E il fatto che sia ricattatorio che ti permettano di leggere solo delle anteprime... beh dai su, non esageriamo, è solo marketing.
E' un pò come le donne che te la fanno annusare e poi non te la danno... pazienza! Con tutte le donne che ci sono in giro che la svendono o la regalano, tu proprio su quella ti vuoi impuntare?

Anonimo ha detto...

E cmq, nessuno ti impedisce di fornire generalità false... visto che la fai tanto lunga.

Anonimo ha detto...

Troia.

 

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