17/04/09

Piangiamo i morti....

Si si, l'Italia è veramente leader mondiale in una delle discipline più ottuse e dolorose che ci siano, quella del pianto delle vittime. Vittime di qualsiasi cosa, vittime sul lavoro, vittime sulla strada, vittime di tragedie familiari e vittime di sciagure naturali, quali i terremoti, le innondazioni e gli incendi. Siamo bravissimi a piangere, tutti quanti lì belli in fila, davanti alle telecamere e con di fronte agli occhi distese sempre più interminabili di bare, splendide, di mogano per gli adulti e bianche per i bambini: che begli spettacoli!!
Il pianto dei cadaveri da un lato porta consenso da parte di chi vede il politico recarsi sul luogo delle sciagure, dall'altro spinge quest'ultimo a impegnarsi in promesse più o meno assurde e irrealizzabili ma che comunque nel momento preciso della disgrazia contribuiscono a far emergere una ipotetica umanità di coloro a cui affidiamo i nostri voti, del futuro non ci importa, tanto è proverbiale la brevità dell'italica memoria per i fatti salienti che ci riguardano.
Dicevo Italia leader nel piangere le conseguenze di qualsiasi accadimento drammatico ma ULTIMA per quanto riguarda la prevenzione o almeno il tentativo di limitare i danni per quegli avvenimenti tipo un terremoto che sono assolutamente imprevedubili da un punto di vista scientifico. La corsa al rimedio delle conseguenze drammatiche la vinceremo sempre se non ci si mette in testa che le cose vanno fatte bene, vanno fatte con criteri attuali e che rispettino i più avanzati canoni di sicurezza conosciuti. E questo non soltanto per quanto riguarda la costruzione degli edifici, ma nche per quello che riguarda ad esempio le norme sulla circolazione stradale, le norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro, e qualsiasi altro settore in cui ci sia rischio nello svolgere un'attività : tutto deve essere fatto nel rispetto delle norme, che ci sono, ma non vengono ascoltate e, cosa più grave ancora, chi deve controllare che avvenga il rispetto delle norme non controlla o lascia degli spazi interpretativi molto larghi.
Spesso gli interessi di chi investe danaro vanno molto al di sopra del rispetto della vita di coloro che poi usufruiranno di quei determinati beni. Addirittura, ed è notizia di ieri, la zona dell'Aquila era stata declassata al livello "2" come rischio sismico, questo per permettere ai soliti palazzinari di non rispettare tutte le norme antisismiche previste per quei territori che rientrano nel livello "1"........per far capire quanto noi cittadini contiamo di fronte al loro privatissimo danaro!
Sono secoli che ogni 30/40 anni piangiamo i nostri morti , in maniera ciclica ci si deve aspettare una catastrofe e nessuno, dico nessuno fa un cazzo di niente per prevenire tutto ciò. Perchè un terremoto come quello avvenuto la settimana scorsa in paesi come il Giappone o gli USA non avrebbero causato altro che qualche caduta di cornicioni o poco più? Eppure anche noi, come loro, siamo un Paese ad altissimo rischio sismico per più dell'80% del territorio. Perchè noi non abbiamo iniziato a costruire fin dagli anni '70 con specifici e rigorosi criteri di sicurezza? Perchè non riusciamo neanche stavolta a condannare qualcuno per strage preterintenzionale? Perchè ogni sabato sera piangiamo decine di morti causati da incidenti che in molti casi dipendono dalla guida in stato di ebrezza e lungo la rete autostradale, per esempio, si contunuano a vedere scaffali di alcoolici acquistabili da chiunque mentre in Svizzera, per fare un altro esempio, non trovi neanche una goccia di alcool? Perchè i controlli sui posti di lavoro vengono annunciati settimane prima e non vengono fatti di sorpresa e per migliaia di volte all'anno in tutte le aziende? Perchè c'è solo la volontà di piangere i nostri morti?
Costa molto meno piangere che prevenire. E questo lo abbiamo capito.
Per questo io non piangerò una sola lacrima per quello che è successo, non voglio piangere per niente ma voglio incazzarmi tanto: per questo io sto totalmente dalla parte di Santoro e della sua trasmissione, cavalco appieno il suo messaggio e, anche se ammetto la poca delicatezza dimostrata il giorno prima dei funerali di Stato di fare una trsmissione come quella andata in onda giovedì scorso, io mi schiero totalmente con Annozero, con Vauro, con tutti. L'Italia ha bisogno di "VIOLENZA COSTRUTTIVA", non di piangerie e di politicamente corretto che portano ad un sostanziale immobilismo e ad un ulteriore rimandare le innovazioni. La critica e la denuncia di quello che non si è fatto e si poteva fare deve essere totale, spietata e continua, martellante e assordante. I morti hanno già chi piange per loro, purtroppo, parenti e amici non hanno bisogno di viscide mani da stringere di politici unti dalla brama di potere e ricchezza, non hanno bisogno di assurdi quanto improbabili giornalisti che vadano a chiedere loro "cosa provano" o perchè passeranno la notte in auto (...), non hanno bisogno di fantomatici silenzi per il rispetto del loro dolore: il dolore lo sopportano loro da soli, il silenzio ce lo hanno già nel cuore e nell'animo. Se fuori si crea ulteriore silenzio su ciò che è accaduto le persone che oggi piangono forse ripiangeranno tra 30 anni quando purtroppo risuccederanno stragi così, perchè per il rispetto del silenzio non si sarà ancora fatto nulla.
Le condizioni del nostro paese non permettono più certe delicatezze, siamo in ritardo dappertutto, in ogni settore dobbiamo rincorrere gli altri Paesi per adeguarci a qualsiaisi norma: ma non c'è la volontà di farlo, non c'è la volontà di farlo!
So già che torneremo a piangere, quindi credo che per quelli come noi che non sono stati toccati direttamente dal dramma il compito sia la denuncia ossessiva di tutto quello che si potrebbe fare ma non si fa, per evitare in un utopistico futuro di versare ancora amarissime lacrime.
 

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