09/11/09

Ma quale questione morale!!

Avrei voluto scrivere queste cose subito dopo il verificarsi dei fatti di cronaca che hanno scaturito le considerazioni che andrò ora a scrivere, ma sono stato colpito da una forma di "pigriziacausasmago", provocatomi dalla situazione della politica e dei suoi attori- fantocci che la animano. Sempre peggio in questo paese ormai continuamente depredato della serietà che occorre al giorno d'oggi per poter affrontare le sfide dei tempi duri che si andranno ad affrontare vivendo nel mondo.
L'argomento è la questione cosiddetta "Marrazzo", che tanto scalpore ipocrita ha suscitato nell'opinione pubblica, tutta pronta a d additare il presunto peccatore senza mai guardare in casa propria lo schifo che la circonda. L'uomo è di base una debolezza con le fattezze di essere umano, con due braccia, due gambe, una testa etc etc.; viviamo in un mondo e in una realtà che tutto è tranne che propedeutico alla formazione caratteriale di ciascuno di noi e chi sostiene che nella vita bisogna seguire un percorso retto e pulito, probabilmente o è un disadattato o è un eremita.
Non c'è modo di non scivolare nell'arco di una vita in più situazioni caratterizzate dalla dubbia moralità, prima o poi chiunque di noi si troverà nella condizione di vergognarsi più o meno di se stesso. Il problema non è di cercare di evitare di cadere in certe debolezze, che possono essere di qualsiasi natura, il problema è capire che ruolo si riveste nel momento della caduta: se sono una persona normale con un lavoro normale e una situazione sociale normale, me la dovrò vedere con chi mi sta atorno, con la mia ragazza, il mio ragazo, o mia moglie; nel peggiore dei casi dovrò rendere conto del mio operato di fronte ai miei figli, con la speranza di poter riaggiustare ciò che si sarà eventualmente rotto.
Ma se io ricopro una qualsiasi carica di un certo rilievo, in cui gestisco un certo tipo di "potere" decisionale e chi mi ha dato la possibilità di gestire la cosa pubblica sono i cittadini che mi hanno scelto in base a ciò che ho proposto in campagna elettorale, beh.....un impegno nei confronti di questi io ce l'ho! E quell'impegno deve essere irremovibile almeno nei confronti di ciò che ho sempre sosotenuto in ogni momento della mia carriera pubblica: in poche parole non posso fare io, anche se privatamente, l'esatto contrario di ciò per cui mi sono sempre battuto e legiferato durante tutto l'arco della mio incarico.
Marrazzo da quello che ho capito ha sempre difeso a spada tratta i valori cattolici, i valori della famiglia, si è sempre venduto per la persona pulita e il bravo padre di famiglia: personalmente non ho alcun giudizio critico sul fatto che lui frequentasse trans o puttane (sul discorso cocaina la mia opinione cambia un po'...), ma non doveva farlo assolutamente nel periodo in cui ha ricoperto quella carica pubblica! Questo per me è gravissimo, anche perchè, ragionando per assurdo, tu presidente di regione potresti inventarti una legge anti-prostituzione per fare bella figura con gli ambienti cattolici che ti sostengono, e con quella stessa legge privare me, ad esempio, del mio unico sollazzo sessuale che il destino mi ha concesso. E poi vengo a scoprire che tu per primo frequenti certe situazioni? E se io ti avessi votato perchè ho riconosciuto nelle tue parole un mio ideale di sobrietà e rispetto degli ideali , come dovrei comportarmi scoprendo i tuoi scheletri??
Senza contare poi il pericolo sociale di una persona ricoprente certe cariche importanti che si mette nella condizione di essere molto ricattabile da parte di forze che sono venute a conoscenza dei suoi vizietti: chi mi assicura a me che da quel 5 o 7 Luglio, data in cui sembra che i primi siano venuti a conoscenza dei fatti, le tue decisioni che si sono riflettute su tutta la collettività siano state veramente prese liberamente e non sotto la scure del ricatto? Tanto più che Marrazzo non si è dimostrato un "uomo" con la U maiuscola: una persona decisa avrebbe come si suol dire preso il toro per le corna e avrebbe denunciato il fatto del tentato ricatto o estorsione alla stampa, sputtanandosi magari di fronte alla famiglia e alla opinione pubblica, ma preservando l'integrità dell'incarico affidatogli dai cittadini.
Non si tratta di questione morale, bensì di senso pratico: durante la carriera politica non ci si dovrebbe comportare in modo rischioso per se stessi e per il libero arbitrio delle proprie decisioni.
Se venisse scoperto un Pannella a farsi una canna ai giardini, che scandalo ci sarebbe? Per 40 anni ha cavalcato la causa dell'antiproibizionismo: ma se si scoprisse un Giovanardi (vergognosamente alla ribalta delle cronache di oggi per le sue affermazioni su un fatto di cronaca) durante un atto masturbatorio in casa sua ad opera di un Vescovo........
A questo punto si pone il problema della durata delle carriere dei politici nostrani: praticamente illimitata. Se la carriera durasse uno o due mandati (quindi al massimo 10 anni) sarebbe molto più semplice "resistere" alle tentazioni, rispetto alla condizione di essere sempre sotto i riflettori per decenni e decenni. Col mandato limitato ci si può benissimo impegnare per un tot di tempo in cui si da il massimo per la collettività, senza rischiare di sputtanarsi e completare una splendida carriera con la possibilità di essere ricordati non per una capatina dal trans, ma per un operato impeccabile.

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